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ROCCO BUCCICO

BUCCICO Rocco nacque il 9 gennaio 1855 da Michele e da Rosa Sileo. Di lui nella pubblicazione “Artefici del Lavoro” si legge: “Nato a Ruoti fu perito forestale e poi Direttore-Amministratore dell’Azienda di Monticchio, vero miracolo della volontà di un uomo che superò tutti gli ostacoli. Dal 1882 nei territori di Atella e Rionero in Vulture, operò la trasformazione agraria e la colonizzazione di questa vasta ed importante tenuta 5500 ettari. Costruì case coloniche modello con coloni marchigiani, dotandole di stalle con pingue e ricco bestiame da lavoro e da macello; in una parola trasformando la vasta zona di Monticchio da selva selvaggia in ricchissimi campi di produzione di cereali, elevando così immensamente il reddito agrario e dando lavoro stabile ad oltre 1500 agricoltori, allevatori di bestiame e lavoratori comuni. La tenuta di Monticchio era definita l’oasi meravigliosa di Basilicata. Il Buccico quale membro del Consiglio del Commissariato Civile, esplicò con grande energia la sua azione efficace nella applicazione delle leggi speciali in Basilicata, e quale Presi dente della Lega Antimalarica e delle Mostre Zootecniche-Agra ne svolse la sua azione benefica con gradualità costruttiva. Die de altresì valido impulso al Commercio delle acque minerali del la sua regione, fra le quali l’acqua di Monticchio che è la più rinomata, nonché all’incremento commerciale dei prodotti agrari e forestali nella Commissione del Traffico di Napoli, per ottenere facilitazioni di trasporto. Membro promotore per la costruzione del serbatoio per l’Energia elettrica ed irrigazione di Muro Lucano, ottenne una medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Milano dove aveva portato i prodotti agrari e forestali della Basilicata; altri premi gli furono assegnati per la costruzione di case coloniche, acquedotti e strade rurali. Fu an ch~ un mirabile scrittore tecnico, autore di importanti pubblica zioni: “La Basilicata ed il problema della colonizzazione ed immigrazione interna”; “Il castagno nella regione del Vulture”; “La costruzione di case coloniche”, alle quali sarebbe da aggiungerne altre. Membro del Consiglio Superiore delle Foreste e Membro per la Pesca lacuale e fluviale in Basilicata, il Buccico fu nominato Cittadino Onorario di Barile, Atella e Rionero in Vulture, Commendatore della Corona d’Italia, Cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro ed infine Cavaliere del Lavoro il 31 dicembre 1906. Mai onorificenza fu più meritata, perché Rocco Bucci co spese veramente la vita per offrire nuove sorgenti di vita e di lavoro ai suoi simili. Sposò Michela Del Sordo. Morì a Monticchio il 27 giugno 1924, ed è sepolto in Ruoti.” Cfr. Artefici del Lavoro, Istituto di Arti e Mestieri per gli orfani dei Lavoratori Italiani caduti in guerra (F.D. Roosevelt); Pietro Borraro, Lettere di Giustino Fortunato a Rocco Buccico e ad Alfredo Saraceno, in Giacomo Racioppi e il suo tempo, 1975.